Una volta le coperte erano l’unico modo che esisteva per riparasi dal freddo durante le lunghe e gelide notti d’inverno per cui era abitudine possederne più d’una per ciascun letto che si aveva in casa, in modo tale da poterle cambiare di tanto in tanto, ma soprattutto per poter scegliere di volta in volta quella che maggiormente si confaceva alla stagione ed alla temperatura del momento, dato che ognuna era caratterizzata da un “peso” differente così da fornire un grado di calore maggiore o minore a seconda del freddo.
Oggi oramai l’utilizzo delle coperte è stato soppiantato dai piumini, più leggeri e più pratici ed è per lo più limitato alle mezze stagioni, in quei periodi dell’anno in cui appunto non fa né troppo caldo, per cui è impossibile dormir unicamente con le lenzuola, né eccessivamente freddo, per cui forse il piumone o la trapunta risultano eccessivi. Bisogna comunque rilevare che non tutti i tipi di letti si prestano ugualmente bene all’utilizzo del moderno piumone, specie per quanto riguarda i modelli classici, sopratutto se particolarmente preziosi o antichi, dove risulta indispensabile la presenza di un bel copriletto importante, al di sotto del quale ovviamente nella stagione invernale dovrà trovar posto una coperta, eventualmente anch’essa pregiata, magari in cachemire.
Ovviamente il compito principale di ogni coperta è quello di coprire, ovvero di proteggerci dal freddo, ripararci ed accoglierci in un soffice e caldo giaciglio; ma la coperta nell’immaginario comune rappresenta qualcosa di è un oggetto caro a cui ci si affeziona, si pensi ad esempio alla copertina di Linus, simbolo per eccellenza di qualcosa di cui non possiamo davvero fare a meno.
Iniziamo con il dire che ovviamente oggi come oggi di coperte in commercio ne esistono tantissimi modelli differenti, sia per quanto concerne le dimensioni, che per quanto riguarda il peso, lo spessore, i materiali con cui sono confezionate, la morbidezza e l’aspetto più prettamente estetico, dalle colorazioni fino alla varie fantasie, ma comunque in un letto il posto della coperta è sempre uno solo: ovvero al di sopra del lenzuolo e sotto il copriletto. È buona abitudine poi, quando si prepara il letto, rimboccare la coperta almeno ai piedi dello stesso, in modo che stia ben ferma al di sotto del materasso e non ci consenta di scoprirci durante la notte: per tale ragione ovviamente le coperte, così come le lenzuola devono avere una dimensione superiore a quella del materasso in modo tale che cadano lateralmente senza però mai toccare a terra. La lunghezza tipica di una coperta si aggira attorno ai 220 cm, mentre le larghezze sono variabili a seconda del tipo di letto e dipendono molto anche dall’altezza da terra che caratterizza il nostro elemento d’arredo, comunque in via del tutto generale per i letti singoli si può dire che la misura in larghezza è circa pari a 110-120 cm, per quelli alla francese 180 cm e 240 cm per quelli matrimoniali.
Ogni coperta è in grado di regalare sensazioni diverse anche a seconda delle varie materie prime con cui è stata realizzata: le più comuni vengono prodotte in lana e possono essere più o meno pregiate, dalle più comuni in merinos, alle più pregiate e costose in alpaca, cachemire, yak o cammello; ve ne sono poi alcune indicate per le mezze stagioni, o per il caldo, come quelle in cotone o in lino, altre fatte diciniglia e molte altre ancora prodotte con materiali sintetici o acrilici (come ad esempio il pile) che possono essere anche molto calde.
Le coperte in teoria non dovrebbero risultare visibili una volta fatto il letto, perché si presuppone che vengano coperte a loro volta dai copriletti e per questo motivo l’aspetto estetico di tali elementi non sembrerebbe essere particolarmente rilevante; non sempre però si ha il tempo, o la voglia, tutte le mattine di rifare il letto come si deve e di sistemarvi sopra il copriletto, così può capitare di frequente che magari le coperte rimangano ben in vista. Per questo motivo oggi si tende a non trascurarne in alcun modo l’aspetto estetico e ve ne sono davvero di bellissime sia tinta unita che nelle fantasie più disparate; di certo le più tradizionali sono quelle color cammello oppure quelle caratterizzate da fantasie scozzesi disponibili in varie tonalità e nuance di colore, ma ve ne sono anche alcune molto moderne, millerighe, con motivi geometrici, floreali o astratti.
Quando ci accingiamo ad acquistare una coperta è importantissimo valutare poi il grado di calore che la contraddistingue in funzione dell’uso che dobbiamo farne e della stagione in cui intendiamo utilizzarla, anche se bisogna sempre tener presente che, se si ha particolarmente freddo, è possibile anche utilizzare due coperte una sull’altra. Ovviamente, sebbene le coperte che ci sanno regalare migliori sensazioni al tatto ci sembrano a prima vista essere le migliori è importantissimo valutarne anche il peso: non è infatti assolutamente detto che una coperta pesante (in termini di kg effettivi di peso!) sia più calda di una più leggera e di certo non è piacevole dormire coperti da qualcosa che ci opprime perché sembra schiacciarci, molto meglio una coperta calda ma leggera!
Un tipo di coperta che di certo non manca in nessuna casa è il plaid, anche se bisogna ammettere che solitamente si tratta di un oggetto che si trova più frequentemente in soggiorno piuttosto che in camera da letto, poiché per abitudine si tiene a portata di mano in modo tale da non prendere freddo quando ci appisoliamo sulla poltrona o ci rilassiamo a guardare la tv sul divano, nelle fredde sere d’inverno. Ciò non toglie che un plaid possa trovar posto anche in camera, magari appoggiato ai piedi del letto o comunque nelle vicinanze, così che possa fungere da coperta d’emergenza da aggiungere a quella con cui si è preparato il letto, nel caso durante la notte sentissimo freddo, oppure in modo da poterlo sfoderare quando ci si sdraia vestiti sul letto per un riposino, senza bisogno di disfarlo.
Quando si parla di coperte poi è importantissimo valutare anche l’aspetto pratico della questione, ovvero quello che concerne la loro perfetta manutenzione ed in quest’ottica sono essenzialmente due le cose da tener presenti: la prima riguarda le modalità di lavaggio, asciugatura e stiratura, che solitamente sono ben indicate sull’etichetta che si trova attaccata a ciascuna coperta e dunque basta seguirle alla lettera per non avere problemi. In molti casi non è possibile utilizzare la lavatrice ma bisognerà lavare le nostre coperte a mano o portarle in lavanderia per un lavaggio a secco, anche l’asciugatura di un capo del genere non è cosa da poco e non sempre, anche avendola a disposizione, si può utilizzare l’asciugatrice, anche se i modelli più evoluti hanno specifici programmi delicati per la lana ideali anche per le coperte. Per quanto riguarda poi la stiratura bisogna fare molta attenzione e controllare la temperatura del ferro. Il secondo problema invece è quello che riguarda la conservazione delle coperte durante la stagione estiva quando non vengono usate ed ovviamente vanno riposte da qualche parte. Innanzitutto non è semplicissimo trovare un posto per metterle, perché si tratta di oggetti piuttosto ingombranti: quando si possiede un letto con box contenitore questo può essere il luogo ideale, altrimenti se vanno riposte in un armadio sarà meglio prima infilarle in uno di quei sacchi di plastica che consentono di fare il sottovuoto con il semplice ausilio di un comune aspirapolvere e permettono di dimezzare il volume di ciò che vi si è messo dentro. In entrambi i casi sarà sempre bene prima di “archiviare” le coperte lavarle accuratamente, stirarle, piegarle e proteggerle con apposite custodie chiuse, che possono essere realizzate in differenti materiali ed eventualmente contenere anche sacchettini profumati.
Immagini: www.somma.it e www.ikea.com
Sara Raggi